Il decalogo del buon motorsailer
Decalogo è un’altra parola magica. Naturalmente quasi mai le regole per fare bene qualcosa sono esattamente dieci quindi provo a citare le prime dieci così come mi vengono:
- • L’opera viva e l’opera morta hanno funzioni diverse e spesso contrastanti ma devono interagire ed integrarsi.
- • Senza un controllo rigoroso dei pesi e della loro distribuzione non serve a nulla avere la migliore carena del mondo. (o pubblicizzare le foto delle prove in vasca)
- • “Stare” bene in barca è importante ma “muoversi a bordo” con facilità e sicurezza lo è ancora di più.
- • Ognuno deve avere uno spazio “privato” a bordo che non necessariamente deve essere “chiuso”
- • La consapevolezza di essere su una barca in mezzo al mare è un fattore di sicurezza fondamentale e tutto te lo deve ricordare.
- • Gli spazi come gli oggetti a bordo devono parlare chiaro all’equipaggio e comunicare immediatamente ed intuitivamente la loro funzione: nessuno dovrebbe chiedere ogni dieci minuti: cos’è questo? Posso sedermi qua? Qui do fastidio?
- • Una barca è sempre “piccola” e richiede un’organizzazione paranoica degli spazi minimi senza impedire la totale ispezionabilità di ogni elemento della struttura e dell’impiantistica.
- • La barca si deve poter smontare senza segare nulla ma deve restare assieme anche dopo tre notti di bolina a quaranta nodi sullo stesso bordo. (e non è solo sovradimensionando le sartie che si ottiene questo risultato).
- • L’impiantistica deve essere concepita e realizzata da super specialisti e gestita e riparata da perfetti incompetenti.
- • Se una barca è “buona” quasi sempre è anche “bella”…e viceversa,,,,,,,