La Nuova Era

La nautica italiana è cresciuta ininterrottamente per quasi quindici anni e con essa sono cresciute le dimensioni medie delle imbarcazioni.

In questa gara a “chi ce l’ha più grande” la tendenza a sostituire il software (intelligenza) con l’hardware (potenza) pareva inarrestabile.
MA I TEMPI CAMBIANO… Anzi, sono già cambiati. In occidente quello che fino a ieri era motivo di orgoglio da mostrare al mondo per sottolineare il proprio arrembante (e rombante) successo alla faccia degli invidiosi, dei prudenti e delle timide e sparute “formichine”, è diventato un pesantissimo fardello di cui liberarsi al più presto (cosa ovviamente impossibile vista l’impennata dell’offerta e l’evaporazione della domanda) e del quale vergognarsi. Il lusso, l’eccesso e lo sfarzo, da slogan potentissimi e abusati da tutti i commerciali e i pubblicitari del mondo, hanno improvvisamente cambiato di segno e di significato connotando, da quel momento in avanti i loro cultori quali “cicaloni”, parassiti della società e dilapidatori di risorse umane, ambientali ed economiche. Ancora una volta parole da tutti connotate come “positive” se decontestualizzate e trasformate in slogan, appena muta lo scenario, diventano “negative” e i prodotti ai quali sono state appiccicate vengono repentinamente esclusi dal mercato.
Anche per questo ribadisco l’inutilità di dare definizioni limitandosi a provare ad immaginare una tipologia di imbarcazioni adatte alla crociera d’altura capaci di rendere ancora più confortevole e sicura la navigazione a “normali” diportisti e ai loro equipaggi, famigliari o professionali che siano, con un livello di complessità e conseguentemente di costo, proporzionato all’utilizzo previsto.
Senza dimenticare l’aspetto “emozionale” di un oggetto che, fra le sue funzioni principali, ha la “piacevolezza” e il “ben-essere” del suo armatore.